„Autorul articolului ne-a răspuns că e de acord şi că va fi publicat în ziua următoare. Încă nu am primit confirmarea publicării. În cazul în care textul nu apare, vom face o semnalare la UNAR , pentru a contesta textul şi neacordarea dreptului la replică”, au precizat surse din cadrul Ambasadei.
Iată textul transmis redacţiei „Il Giornale” de către Ambasadă, ca drept la replică:
„Egregio capo-redattore, In base alla relazione molto buona che abbiamo avuto finora con la Sua testata, mi pregio informarLa che da parte dei rappresentanti della comunità romena e da parte di giornalisti che hanno aderito alla Carta di Roma ci è stato segnalato un articolo comparso su Il Giornale in cui si rischia di interpretare alcuni dati statistici in tal modo da oscurare le vere dimensioni della relazione tra la Romania e l’Italia e di pregiudicare l’immagine dei cittadini romeni in Italia. Pur tenendo in considerazione la Vostra affermazione iniziale secondo cui „la stragrande maggioranza dei romeni sono gente onesta”, l’interpretazione isolata dei dati statistici secondo cui i cittadini romeni costituiscono la seconda presenza carceraria tra i stranieri in Italia, viene chiaramente contrastata dal fatto che i romeni sono la più numerosa comunità di stranieri in Italia, ciò che indica un tasso di criminalità inferiore alla media tra i stranieri e che alla fine dovrebbe essere paragonato alle statistiche generali della società italiana in questo campo. Qualsiasi problema sollevato dalle autorità italiane ha trovato una veloce risposta da parte delle autorità romene concretizzata come indicato nell’articolo in una solida collaborazione tra i reparti di polizia dei due paesi. Inoltre, nell’articolo viene indicato che c’è una presenza di aziende italiane in Romania, omettendo allo stesso tempo la presenza di 44.800 di PMI con azionariato romeno in Italia e il fatto che le remittenze dei lavoratori romeni non superano il volume del capitale rimpatriato dalle aziende italiane presenti in Romania. Allo stesso tempo, non dovremmo dimenticare che la maggior parte dei romeni presenti in Italia lavorano nei settori di base dell’agricoltura, dell’edilizia e dell’assistenza familiare, che non si sovrappongono alla tipologia della disoccupazione reclamata dall’economia italiana”.Review Overview
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